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2Dark, la recensione

2Dark è un piccolo survival horror impietoso e crudele sviluppato dal creatore della storica serie di Alone in The Dark, Frédérick Raynal

La fama di Frédérick Raynal possiede un’eco che si diffonde da più di due decenni all’interno del panorama videoludico: gli estimatori del genere horror, infatti, legheranno per sempre il suo nome a quello dell’inarrivabile Alone in the Dark, che nel 1992 seppe rivoluzionare il concetto di “orrore” virtuale. Dopo un lungo periodo trascorso lontano dalle luci dello spotlight, a causa di sfortunati progetti di dubbia qualità, il game designer francese prova a risalire la china del successo con 2Dark, fascinoso prodotto indipendente che mescola survial horror, stealth game e thriller investigativo in un’unica soluzione. Nel corso della nostra prima prova (2017) ci siamo trovati allora difronte ad un’opera dalle indubbie potenzialità, ma ancora un po’ troppo acerba dal punto di vista ludico e narrativo: con l’arrivo della versione finale sugli scaffali di PC, Xbox One e PS4, possiamo quindi finalmente comprendere se 2Dark è riuscito a dissipare tutti i lati oscuri che lo affliggevano.

Da soli nel buio

Siamo nel 1969, una giornata come tante altre. L’uomo sta per andare sulla Luna e, nell’attesa, il Signor Smith, detective, porta la famiglia in campeggio. Monta le tende, accende il fuoco e aspetta che figli e moglie ritornino dalla passeggiata. Improvvisamente un urlo disturba la bucolica vacanza. Accorso sul posto Smith trova la moglie assassinata e i figli caricati a forza su un pulmino che si allontana nella notte.

Passano sette anni e Smith chiede aiuto al giocatore per portare avanti le indagini sul misterioso rapimento di un considerevole numero di infanti, con la speranza che fra i dispersi vi siano anche i suoi figli. Nel rispetto delle tradizioni il protagonista è stato allontanato dal suo incarico a causa del tracollo personale dovuto alla tragedia famigliare e all’insistenza con cui portava avanti le ricerche dei suoi figli, per cui il Mr.Smith del 1976 è il perfetto investigatore in ritiro: trascurato, noir, spento nell’animo, cinico ma ancora capace di provare speranza per i buoni e disgusto per gli empi.

Armato di pochi indizi inizia a costruire i suoi personali collegamenti, a svolgere le sue indagini, a cacciare i serial killer che sembrano aver messo in piedi un vero e proprio mercato nero dell’infante.

Sviluppato con visuale isometrica 2Dark offre uno stile grafico accattivante, decisamente amarcord, attraverso il quale filtra un gameplay complesso. All’inizio abbiamo pensato di essere di fronte alla versione horror di Lemmings. I bambini liberati passo a passo durante i livelli proposti seguono esattamente i vostri passi, giusti o falsi che siano: il gioco risulta profondo e appagante grazie alle sue meccaniche stealth. Le prime scene di intermezzo sembrano disegnate e appropriate a un fumetto per giovanissimi, ma dopo l’incipit narrativo che vi abbiamo raccontato si capisce che le circostanze narrative sono ben altre. La visuale dall’alto sembra voler trattare un gioco di ruolo ricco di rompicapi, mentre i dialoghi e l’utilizzo degli oggetti trovati nel corso del gioco, richiamano i grandi classici delle avventure punta-e-clicca, ma il fulcro del gioco sono le fasi stealth e le meccaniche tipiche dei survival horror. Un mix davvero incredibile.

2Dark - Faccia a faccia con il male
Faccia a faccia con il male

L’obiettivo principale di ogni missione è molto semplice: entrare nella location, raccogliere gli indizi, trovare i bambini rapiti e accompagnarli all’uscita sani e salvi. La messa in pratica è, in sostanza, molto più complessa e laboriosa.

2Dark è maledettamente difficile, ma badate che non si tratta di una difficoltà fine a sé stessa. Raynal ha sviluppato un titolo “vecchia scuola”, dove a far crescere la curva di difficoltà è l’intelligenza del nemico, ma anche la necessità di adottare un’indispensabile strategia per portare in salvo i bambini. Per giungere alla conclusione dei sette livelli proposti, dovrete prima di tutto raccogliere indizi e combinarli con la mappa presente nel vostro appartamento. Una volta sbloccati i livelli, potrete affrontarli uno dopo l’altro seguendo il perfetto filo conduttore dell’angosciante trama che Raynal ha scritto per 2Dark.

In ogni livello dovrete infiltrarvi senza farvi notare dai nemici, trovando il 90% degli oggetti che vi occorrono sul luogo stesso. Sorprendere i cattivi alle spalle con armi da colpo o da taglio e sfruttare le caramelle che troverete in giro per attirarli, sono le soluzioni principali che vi aiuteranno contro di loro, diversamente uno scontro frontale vi porterà quasi certamente alla morte. Sarà utile ascoltare i loro dialoghi per capire i loro spostamenti, oppure travestirsi per non essere riconosciuti per poi eliminarli in silenzio, in pieno stile Agente 47 di Hitman. Una volta trovati i bambini, nascosti sotto i letti, dentro casse da aprire, celle e armadi, arriva la parte più difficile.

Una sigaretta può allungare la vita

Occorre conquistare la loro fiducia, ancora una volta con le caramelle, oppure prenderli con la forza per farvi seguire. Ma i bambini sono pur sempre delle creature impressionabili e già abbastanza spaventate per ciò che gli sta accadendo. Per questo motivo far smettere loro di piangere e farvi seguire in silenzio senza che questi urlino alla vista di un cadavere o perché li avete lasciati soli al buio, non sarà di certo un’impresa facile. Col tasto QUADRATO chiederete di essere seguiti, col CERCHIO di fermarsi e fare silenzio, il tutto senza farsi sentire dagli spietati carcerieri. I nemici sono scaltri, veloci e ci sentono benissimo, quindi bisogna fare attenzione a emettere qualunque rumore. A tal proposito, è possibile camminare anche in punta di piedi tenendo premuto R2.

A complicare ulteriormente le cose c’è un’impronta survival che offre una presenza centellinata di batterie per la torcia e di pochissimi proiettili per la vostra Colt, che spesso non basteranno nemmeno per abbattere un nemico. Perfino la gestione dell’inventario richiede la giusta attenzione per uscire vincitori dagli scontri, una gestione che nelle prime ore di gioco ci ha lasciato un po’ perplessi.

Il nostro protagonista raccoglie autonomamente tutto ciò che gli si para davanti, ma la gestione degli oggetti appare decisamente macchinosa. Con la sola pressione del TRIANGOLO riuscirete a combinare gli oggetti, leggerli nel caso di documenti (per farlo vi occorrerà non essere al buio!) e infine equipaggiarli occupando una o entrambe le mani. Sarà la gestione univoca di un solo tasto oppure il dover scegliere di continuo cosa deve avere il nostro uomo nella mano destra piuttosto che nella sinistra, ma l’inventario è un aspetto che doveva essere concepito meglio. È probabile che la versione per PS4 goda di un sistema inferiore (noi abbiamo testato quella PC).

2Dark
Fra una missione e l’altra si torna a casa per mettere in ordine gli indizi.

Vi consigliamo di salvare spesso la partita, come suggerisce il nostro Mr. Smith: “Me ne fumerei una”. Esattamente, per salvare la partita dovrete combinare il vostro accendino con le sigarette e… fumarne una.

2Dark
Verso fine missione le file dell’inventario arrivano anche a cinque.

Il comparto tecnico di 2Dark è un mix originale, come il gioco stesso nella sua interezza. Come detto in precedenza, le scene di intermezzo prevedono artwork che riprendono uno stile fumettoso scanzonato, mentre la grafica del gioco, interamente poligonale, sfruta lo stile  pixel art per definire i contorni dei personaggi. Il risultato finale evidenzia la volontà di creare un titolo che sembra provenire dal passato.

Le uniche musiche udibili sono quelle della schermata principale e nel corso dei caricamenti, un canto di bambini che vi metterà addosso il giusto tasso d’angoscia. Per tutto il resto del gioco regnano i rumori prodotti dai vostri movimenti e quelli dei nemici, poi il silenzio più totale, che è in fondo uno degli elementi chiave del gioco. Il gioco supporta la lingua italiana nei menù e in tutti i dialoghi, un aspetto sicuramente comodo per comprendere in tutta facilità la storia di 2Dark.

Siamo riusciti a portare a termine 2Dark in circa 10 ore di gioco, a nostro avviso un tempo assolutamente rispettabile data l’elevata difficoltà dell’avventura, pur essendoci serviti della nostra pistola… Anche se all’inizio della nostra avventura, il nostro protagonista aveva promesso sulla moglie defunta di non usarla mai. Pazienza.

2Dark
2Dark è un horror che vi metterà alla prova con un’atmosfera decisamente macabra.

Verdetto

2Dark è senza dubbio il frutto di una mente che ben conosce le dinamiche horror classiche e sa come citarle e utilizzarle a dovere. Le meccaniche stealth legate al suono e al rumore sono senza dubbio ben fatte, così come la colonna sonora. Peccato che una intelligenza artificiale non sempre al top, una gestione dell’inventario macchinosa e alcuni bug gli impediscano di raggiungere un punteggio più alto. Un’opera tutt’altro che perfetta, eppure sufficientemente solida ed intrigante da permettere a Frédérick Raynal di fuoriuscire da quell’ombra nella quale è rimasto nascosto per troppo tempo. Insomma, se l’horror e i giochi tosti sono il vostro pane quotidiano probabilmente vi divertirete.

Punti positivi

  • Storia cruda e coinvolgente
  • Meccaniche stealth ben fatte
  • Impegnativo al punto giusto
  • Atmosfera spettacolare
  • Gameplay stimolante
  • Ricercata componente artistica

Punti negativi

  • Qualità del sonoro altalenante
  • Macchinoso nei controlli e nell'inventario
  • Ambientazioni ancorate ai cliché Horror

Verdetto

2Dark è senza dubbio il frutto di una mente che ben conosce le dinamiche horror classiche e sa come citarle e utilizzarle a dovere. Le meccaniche stealth legate al suono e al rumore sono senza dubbio ben fatte, così come la colonna sonora. Peccato che una intelligenza artificiale non sempre al top, una gestione dell’inventario macchinosa e alcuni bug gli impediscano di raggiungere un punteggio più alto. Un’opera tutt’altro che perfetta, eppure sufficientemente solida ed intrigante da permettere a Frédérick Raynal di fuoriuscire da quell’ombra nella quale è rimasto nascosto per troppo tempo. Insomma, se l’horror e i giochi tosti sono il vostro pane quotidiano probabilmente vi divertirete.
7.8
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L'autore

Appassionata di giochi di ruolo giapponesi, genere che ha scoperto grazie alla saga Final Fantasy e approfondito con i capolavori usciti negli ultimi anni, s’interessa al retrogaming, rigiocando vecchie glorie come Monkey Island, Prince of Persia o vecchi capolavori marchiati Nintendo. Antonella comincia il suo percorso giornalistico in Italia, lavorando con Gamerepublic, PS Mania e Pokémon Mania. Si trasferisce in Francia per studiare la programmazione web : grazie a questo percorso anomalo ecco che nasce Subway Press.

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