Joker: Folie à Deux, il tanto atteso sequel del film di successo Joker del 2019, diretto da Todd Phillips e interpretato da Joaquin Phoenix, è finalmente arrivato nelle sale cinematografiche. Tuttavia, l’accoglienza non è stata esattamente quella che molti si aspettavano. Il film, che vede il ritorno di Phoenix nei panni del tormentato Arthur Fleck e l’aggiunta di Lady Gaga nel ruolo di Harley Quinn, ha suscitato reazioni contrastanti tra critica, pubblico e persino tra chi ha partecipato alla sua realizzazione.
Il primo “Joker” aveva raccolto elogi unanimi per la sua rappresentazione cruda e intensa di un uomo emarginato che scivola nella follia, diventando simbolo di una rivolta sociale contro il sistema. Il film aveva attirato l’attenzione per il modo in cui affrontava temi come l’isolamento, la malattia mentale e la disuguaglianza sociale, vincendo anche l’Oscar per il miglior attore a Phoenix. Ma non tutti avevano apprezzato questa rappresentazione, che alcuni critici avevano accusato di glorificare il “rage maschile” e il nichilismo. Forse proprio per rispondere a queste critiche, il team di produzione ha deciso di seguire una strada completamente diversa per il sequel.
Un musical oscuro e caotico
A differenza del primo film, Joker: Folie à Deux è un’opera molto più musicale, un aspetto che Warner Bros. non ha esplicitamente promosso, ma che emerge chiaramente nel prodotto finale. La trama, se così si può definire, è arricchita da numerosi momenti canori e di danza, che vedono Phoenix e Gaga interpretare numeri musicali con un tono surreale e spesso inquietante. Questa svolta verso il musical ha diviso la critica e il pubblico, creando opinioni contrastanti su un film che non si conforma ai canoni tradizionali.
Tim Dillon, un attore e comico che interpreta un ruolo secondario come guardia all’Arkham Asylum, ha descritto l’esperienza di girare il film come “surreale”. Apparso in un episodio del podcast di Joe Rogan, Dillon ha criticato aspramente il film, definendolo “il peggior film mai realizzato“. Secondo lui, il cambio di rotta della produzione è stato una reazione alla percezione che il primo “Joker” fosse stato amato dal “tipo sbagliato di persone“. Questa preoccupazione ha portato il team creativo a esplorare un percorso completamente diverso, dando vita a un film pieno di numeri di danza e musica che, a detta di Dillon, sfiorano l’assurdo.
Accoglienza critica e commerciale deludente
Nonostante l’hype iniziale, l’accoglienza critica di “Joker: Folie à Deux” non è stata delle migliori. Su Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto solo il 32% di approvazione, mentre il pubblico ha dato un punteggio di CinemaScore pari a D, un risultato piuttosto basso per un film di questa portata. Anche al botteghino le cose non sono andate come previsto. Al debutto, il film ha incassato meno di 38 milioni di dollari negli Stati Uniti, registrando poi un calo dell’81% durante il secondo weekend. Nonostante un guadagno totale di circa 205 milioni di dollari a livello mondiale, la maggior parte delle entrate proviene dal mercato internazionale, a dimostrazione di un’accoglienza tiepida nel mercato domestico.
Dillon ha continuato le sue critiche sottolineando la mancanza di una trama solida. Ha raccontato come, durante le riprese, lui e altri membri del cast spesso si chiedessero quale fosse la storia che stavano raccontando, evidenziando una sensazione diffusa di disorientamento. “Non c’è trama,” ha affermato Dillon, spiegando che molte scene sembravano prive di significato e che il film, a suo dire, risulta addirittura difficile da “odiare” perché non offre nemmeno il piacere del cosiddetto “hate watching”.
Il parere di Quentin Tarantino: un punto di vista inaspettato
Non tutti, tuttavia, hanno avuto una reazione negativa. Quentin Tarantino, celebre regista e appassionato di cinema, ha espresso un’opinione sorprendentemente positiva su “Joker: Folie à Deux” durante un’apparizione al podcast di Bret Easton Ellis. Tarantino ha dichiarato di aver apprezzato molto il film, al punto da definirlo “un caos meraviglioso“. Ha affermato che inizialmente si aspettava di trovare un “esercizio intellettuale” piuttosto freddo, ma di essersi poi lasciato coinvolgere emotivamente.
Secondo Tarantino, l’aspetto musicale del film, che molti hanno trovato alienante o fuori luogo, è stato invece uno degli elementi più affascinanti. Ha spiegato che le sequenze musicali, con canzoni volutamente banali, riescono a catturare un’essenza che lo ha colpito profondamente. Questa valutazione ha spiazzato chi si aspettava un’opinione negativa da parte del regista, noto per il suo spirito critico. Tarantino ha descritto “Joker: Folie à Deux” come un film imperfetto, ma proprio per questo degno di essere apprezzato, una sorta di esperienza cinematografica unica.
Un’analisi sul futuro di Joker nel cinema
“Joker: Folie à Deux” rappresenta sicuramente un capitolo unico e controverso nel franchise. La scelta di trasformare un personaggio iconico in una sorta di performer musicale ha spiazzato molti fan, abituati alla rappresentazione oscura e violenta del personaggio. Tuttavia, questo sequel dimostra anche la volontà di esplorare nuove strade creative, di giocare con le aspettative del pubblico e di rimettere in discussione l’identità del Joker come icona culturale.
Che si tratti di un esperimento riuscito o fallito, è innegabile che “Joker: Folie à Deux” abbia suscitato discussioni accese. Se da un lato l’approccio musicale ha allontanato alcuni spettatori, dall’altro ha attratto coloro che cercano qualcosa di diverso dai blockbuster hollywoodiani tradizionali. Per alcuni, il film è una dimostrazione di come il personaggio del Joker possa essere reinventato all’infinito, offrendo nuove interpretazioni che si adattano ai tempi. Per altri, invece, questo cambiamento rappresenta una perdita dell’essenza stessa del Joker.
Un film destinato a dividere
“Joker: Folie à Deux” è senza dubbio un film che non lascia indifferenti. È un’opera che provoca, che sperimenta e che sfida i confini del genere cinecomic. Con l’introduzione di Lady Gaga e l’elemento musicale, Todd Phillips ha creato un sequel che non teme di correre rischi, anche a costo di non piacere a tutti. Mentre alcuni spettatori trovano questo approccio innovativo e interessante, altri lo percepiscono come una scelta artistica sbagliata, che svilisce il personaggio e la storia.
In definitiva, il successo o il fallimento di “Joker: Folie à Deux” non si misura solo al botteghino o nelle recensioni della critica, ma anche nell’impatto che avrà nel lungo periodo e nella sua capacità di stimolare un dibattito sul ruolo del Joker nella cultura popolare. Che si tratti di un esperimento da dimenticare o di un cult per pochi, “Joker: Folie à Deux” ha sicuramente lasciato il segno.