L’uscita del 20 giugno 2025 ha segnato un cambio nell’animazione contemporanea grazie a KPop Demon Hunters, un film che mixa urban fantasy, musical e cultura K-pop in una narrazione coerente e vibrante.
Rumi, Mira e Zoey sono superstar del K-pop che, parallelamente ai concerti mondiali, difendono la barriera magica Honmoon dalle forze demoniache grazie alla loro musica. Animato da Sony Pictures Animation con Sony Pictures Imageworks, il film unisce 2D e 3D giocando con la luce dei palchi e armonie corali che richiamano concerti reali.
Il successo è misurabile: in appena sei settimane ha superato i 180 milioni di visioni su Netflix, diventando il film d’animazione più visto della piattaforma e quarto tra tutte le produzioni in lingua inglese. Il brano “Golden” di Huntr/x ha fatto la storia su Billboard, segno della penetrazione culturale del progetto. Il film è stato descritto come “conquistatore silenzioso degli schermi”, capace di trasformare stanze in platea e fandom in community attive e creative.
La sceneggiatura non scivola nel facile sentimentalismo. L’evoluzione di Rumi, la sua identità mista e l’estetica coreografica non rimangono dettagli da cartolina, ma diventano linfa dell’intero impianto narrativo, sorretti dalla cura delle canzoni che accompagnano chiaramente le emozioni dei personaggi.
People, The Guardian e Marie Claire evidenziano che il film ha trasformato Netflix in un palco globale: proiezioni sing-along si moltiplicano negli Stati Uniti come nel Regno Unito, mentre un sequel è già in fase di pianificazione con Sony in trattativa. Il progetto, già atteso dai fan, potrebbe estendersi anche in musica, serie o spettacoli dal vivo.
Per saperne di piùIl successo è misurabile: in appena sei settimane ha superato i 180 milioni di visioni su Netflix, diventando il film d’animazione più visto della piattaforma e quarto tra tutte le produzioni in lingua inglese. Il brano “Golden” di Huntr/x ha fatto la storia su Billboard, segno della penetrazione culturale del progetto. Il film è stato descritto come “conquistatore silenzioso degli schermi”, capace di trasformare stanze in platea e fandom in community attive e creative.
La sceneggiatura non scivola nel facile sentimentalismo. L’evoluzione di Rumi, la sua identità mista e l’estetica coreografica non rimangono dettagli da cartolina, ma diventano linfa dell’intero impianto narrativo, sorretti dalla cura delle canzoni che accompagnano chiaramente le emozioni dei personaggi.
People, The Guardian e Marie Claire evidenziano che il film ha trasformato Netflix in un palco globale: proiezioni sing-along si moltiplicano negli Stati Uniti come nel Regno Unito, mentre un sequel è già in fase di pianificazione con Sony in trattativa. Il progetto, già atteso dai fan, potrebbe estendersi anche in musica, serie o spettacoli dal vivo.
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